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IL TEMPIO VALADIER E L’EREMO DI SANTA MARIA INFRA SAXA

Il Tempio Valadier e l’Eremo Santa Maria Infra Saxa sorgono incastonati tra la solida montagna e il rigoglioso bosco del Monte Frasassi.

Questa esperienza è stata per me e per tutte le allieve dell’Accademia profondamente edificante. Per raggiungere queste due meraviglie architettoniche (e non solo) abbiamo percorso un sentiero agevole perché lastricato, ma impegnativo per via dei 300 metri di dislivello.
Lungo il sentiero sono disposte le 14 stazioni della Via Crucis, i commemorativi passaggi della vita di Cristo tra la sua Risurrezione e la Pentecoste.

E una volta arrivate in cima, abbiamo oltrepassato un cancello per scoprire uno spettacolo da togliere il respiro: la natura avvolge tutti noi, abbraccia chiunque tocchi con i suoi piedi quel suolo.

Il Tempio fu costruito nel 1828 a ridosso di un enorme grotta per volere di Papa Leone XII, su disegno dell’architetto Giuseppe Valadier. La struttura del tempio venne pensata a base ottagonale per legarsi a uno dei simboli cristiani, che vede nel numero otto la rappresentazione della Risurrezione di Gesù, avvenuta appunto l’ottavo giorno.

 

In passato, questo luogo fu un rifugio per gli abitanti della zona che cercarono riparo dalle invasioni del X secolo provenienti dall’Ungheria. Infatti, durante i lavori di costruzione, vennero a galla vari rinvenimenti di ossa, antichi forni, magazzini per il grano e monete dell’Età del Bronzo e del Ferro.

Entrando nel piccolo e sacro Tempio si viene accolti in una bellissima saletta con al centro un altare in alabastro: si resta in preghiera, silenziosa, avvolti da pochissima luce che crea un ambiente davvero mistico. C’è una scultura raffigurante la Vergine col Bambino una bella copia, perché l’originale attribuito al Maestro Antonio Canova, in marmo bianco di Carrara e finemente scolpito, viene custodito al Museo di Genga.

È splendido scegliere di sostare sulle gradinate della grotta e restare in adorazione della bellezza e del silenzio che diventa un suono compagno di viaggio.
Si può proseguire e camminare sino all’interno della montagna. Il buio e la pace avvolgono ogni pellegrino viaggiatore, come anche i suoni prodotti dagli animali, unici abitanti di questo luogo.

Noi abbiamo camminato dentro la roccia per poi uscire nuovamente alla luce e trovarci ai piedi della scaletta che conduce all’Eremo di Santa Maria Infra Saxa, dimora delle monache di clausura benedettine che dal 1029 abitavano sul vicino Monte Ginguno nel Monasterium Sanctae Mariae Bucca sassorum. La struttura in semplice pietra è in parte scavata nella parete dell’antro roccioso.

All’interno di questo piccolo e prezioso eremo abbiamo vissuto un momento speciale di contemplazione: noi, la pace condivisa e i cristalli che avevamo portato fino a lì per lasciare che potessero ricevere tutta l’energia sacra che trasuda da ogni singola roccia.

Questa esperienza è un vero e proprio viaggio nell’anima in cui la contemplazione diventa l’unica via percorribile. Si entra in una dimensione a tratti surreale per quanto intensa sia la sensazione di estraneità rispetto alle cose del mondo.

Fonte: https://amarche.it/

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